Il muro di Dymaean (o fortezza di Kalogria) fungeva da protezione a un’antica acropoli nell’Acaia occidentale, nel nord-ovest del Peloponneso, vicino a Patrasso in Grecia. Il grande muro di fortificazione fu costruito all’apice dell’epoca Micenea all’incirca nel 1.300 a.C. in un sito che presenta tracce di attività umana risalenti già alla parte finale del neolitico nel 3.500 a.C. circa. In epoca ellenistica e romana, il sito faceva parte del territorio della città di Dyme, da cui prende l’attuale nome.
Nell’ambito di un progetto di recupero delle antichità presieduto dal Ministero della Cultura Ellenico recentemente queste rovine sono state oggetto di un progetto illuminotecnico pianificato dallo studio di progettazione LUUN con l’obiettivo di valorizzare questo monumento. LUUN ha scelto i proiettori architetturali FOCUS+ 3 con ottiche asimmetriche diffondenti per ottenere un effetto wall-washing sulla superficie verticale della parete sottolineandone l’imponenza. La selezione cromatica della luce è andata sui 3.000 K in modo da rendere al meglio la cromaticità della pietra della struttura.
Le ciclopiche vestigia sono ora visibili da kilometri di distanza anche durante la notte, sorgono infatti su una collina alta circa 40-50 metri che emerge dal paesaggio circostante, strategicamente infatti da questo promontorio era possibile sorvegliare sia il Golfo di Patrasso a nord che il mare verso le isole Ionie a ovest.
Il muro, seppure non totalmente integro, costituisce tutt’oggi una monumentale testimonianza della civiltà Micenea, si estende per una lunghezza di circa 295 metri e ha una larghezza da 4,50 a 5,50 metri. Originariamente era costituito da grandi blocchi poligonali di pietra, alcuni del peso di oltre 3,5 tonnellate, in alcuni punti è ancora conservato fino ad un'altezza di 8,40 metri. Nel corso dei secoli è stato riparato più volte presentando tracce dei diversi insediamenti storici susseguitisi.